Sicuramente avete già sentito queste parole “è possibile immagazzinare il carbonio”; “secondo i principi dell’agroecologia…”; “bisognerebbe impiantare una coltura intercalare” … E non una coltura rubata non è una coltura cucita al vicino! Per capire questi termini, ecco un focus su una particolarità del suolo: lo stoccaggio del carbonio.

In Europa, nel 2019, il settore agricolo è responsabile del 10,3% delle emissioni totali dell’UE secondo Eurostats.

È quindi importante che riesca a ridurre le emissioni di gas a effetto serra grazie alla riduzione delle emissioni e allo stoccaggio del carbonio. In effetti, la particolarità dei settori agricolo e forestale, in tutte le filiere, è di essere allo stesso tempo emittente e sensore di carbonio.
Per capire come la vegetazione e il suolo permettono di catturare il carbonio, guardate il video «4 per 1000: i suoli agricoli per la sicurezza alimentare e il clima». Scopri di più.

 

Il carbonio può essere immagazzinato in vari modi:

 

  • Aumentando la superficie dei prati permanenti: questo consente di immagazzinare carbonio, limitare l’erosione del suolo, mantenere la biodiversità durante tutto l’anno e ridurre l’uso di fattori produttivi. Il fatto di non lasciare il terreno nudo permette di limitare le avventizie. Allo stesso modo, diminuisce la presenza di parassiti e malattie. Le coperture vegetali permanenti permettono anche di limitare le perdite di nitrato e di fosforo per dilavamento o lisciviazione.

 

  • Diminuendo il tempo in cui il suolo è spoglio in parcelle di coltura a rotazione:

 

    • Prolungando il tempo di pascolo temporaneo nelle rotazioni: i prati temporanei hanno vantaggi simili ai prati permanenti.
    • Attraverso la creazione di culture interculturali e/o interculturali. Scegliendo le specie coltivate, è possibile raccogliere le interculture (intercalate*) o le colture inter-rango. Inoltre, la loro presenza permette di diminuire l’utilizzo di fattori produttivi e quindi di destinare meno budget all’acquisto di questi ultimi. Come per i prati, questa pratica permette di favorire la conservazione della biodiversità e può servire da trappola per nitrati nel caso di CIPAN (Culture Intermedie Piège à Nitrate) permettendo così di arricchire il suolo e di migliorarne la qualità agronomica. Anche qui il fatto di non lasciare il terreno nudo permette di limitare le avventizie. Allo stesso modo, diminuisce la presenza di parassiti e malattie nelle colture.

* Una coltura intercalare è una cultura che si intercala tra due culture principali. In seguito può essere distrutta e lasciata sul posto per fare dell’humus, o raccolta e valorizzata economicamente, sia in quanto venduta, sia in quanto utilizzata per l’autonomia foraggera all’interno dell’azienda.

 

Inoltre, lo sviluppo delle rotazioni a scapito della monocoltura è una leva contro l’erosione del suolo e permette di aumentare lo stoccaggio del carbonio in questi pozzi naturali, dove quest’ultimo si troverà intrappolato sotto forma di composti organici. Scopri di più.

La fertilizzazione organica è anche da favorire rispetto alla fertilizzazione minerale (Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare). Scopri di più.

Un’altra leva è l’impianto di siepi. Queste ultime apporteranno inoltre benefici simili alle coperture permanenti e alle fasce erbose: stoccaggio del carbonio, limitazione dell’erosione del suolo, mantenimento della biodiversità. (Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare). Per saperne di più.

Il sequestro del carbonio nel suolo è possibile anche attraverso l’agricoltura di conservazione, l’agroforestazione, l’uso di mulch, compost e letame. «Proteggere i prati permanenti e ottimizzarne la gestione; ripristinare e proteggere le superfici agricole e i terreni degradati». (Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare) sono anche pratiche da privilegiare.

Tutti questi approcci volti ad aumentare il tenore di carbonio dei suoli rientrano nel quadro delle “pratiche agroecologiche” o «Climate smart Agriculture» (Scuola agronomica Montpellier Supagro). Inoltre, altre strategie, distinte da quelle precedentemente menzionate in questo articolo, possono contribuire allo stoccaggio del carbonio, come ad esempio l’agroforestazione.

Per saperne di più sull’agroecologia.
Scopri di più sulle pratiche agroecologiche o climate smart agriculture.

 

Fonti:

Figura 1 : Fonte : https://www.pleinchamp.com/les-guides/comprendre-l-enjeu-du-carbone-en-agriculture~les-leviers-pour-agir-sur-la-sequestration-du-carbone

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=File:Greenhouse_gas_emissions_by_IPCC_source_sector,_EU-27,_2019.png

https://www.pleinchamp.com/les-guides/comprendre-l-enjeu-du-carbone-en-agriculture~les-leviers-pour-agir-sur-la-sequestration-du-carbone

https://www.sciencedirect.com/topics/earth-and-planetary-sciences/crop-rotation

https://agriculture.gouv.fr/4-pour-1000-et-si-la-solution-climat-passait-par-les-sols

https://www.supagro.fr/ress-pepites/processusecologiques/co/RegSequestrationC.html